L'ascoltatore mainstream jazz

Sonny Rollins - Volume 1

 

Art Blakey and the jazz messenger - Caravan

 

Thelonious Monk - Monk's Dream

 

L'ascoltatore mainstream jazz è un "appassionato" del be-bop o meglio spesso dell'hard bop e delle sue evoluzioni contemporanee ed è relativamente semplice, anche se impegnativo, diventare l'ascoltatore di jazz mainstream. Può avere una sua convenienza e si ottiene in pochi giorni di ascolti selezionati.

Un tempo si indicava mainstream jazz lo swing ed il cool, adesso si intende qualcosa di diverso e infatti c'è chi parla di modern mainstream o contemporary mainstream.

Considero l'ascoltatore "mainstream jazz" un parente alla lontana dell'ascoltatore di musica classica "common practice", valgono le stesse considerazioni psicologiche e sociologiche relative al concetto di "vera musica" e "arte naturale" e "superiorità della tradizione sull'avanguardia" in cui si rischia di cadere, ubriacati dalla quantità di bellezza a cui si ha accesso.

Anche qui ci sono 70 anni buoni dagli anni 50 ad oggi, se non di più, di buona musica che "viene gratis" se si imparano, per esempio, ad ascoltare Monk, Art Blakey e Sonny Rollins come suggerito da questa routine per diventare ascoltatori mainstream jazz.

La selezione sarebbe potuta essere diversa ed estesa all'indietro (Charlie Parker, Chet Baker, Lester Young, Kenny Dorham, gli stessi Louis Armstrong e Duke Ellington), dipende da quanto l'ascoltatore è interessato anche al cool ed allo swing e quindi si parlerebbe di praticamente un secolo di musica.

C'è tutta una categoria di ottimi musicisti jazz che sono compatibili con questa estetica, ovviamente la fusion e il free non sono contemplati, mentre parte del modale potrebbe esserlo, l'Europa e la musica ECM vista con estremo sospetto. E infatti negli anni 60/70 che l'ascoltatore mainstream jazz inizia a dire "questo non è vero jazz".

Per esempio ci si ferma ai dischi acustisti di Miles Davis e quelli "meno sperimentali" di John Coltrane. Giant Steps sì, A love supreme forse, Ascension no di certo.

Se siete interessati a diventare ascoltatori di mainstream jazz e frequentare i club alla moda, quindi, suggerisco di concentrarvi su qualunque disco be-bop o hard bop o al massimo cool o swing e non toccare altro per qualche giorno.

Joe Lovano - Trio Tapestry