Due processi mentali per tre strategie


Se abbiamo visto che l'ascoltatore attivo può sfruttare due tipi di memoria, quella sensoriale (Echoic memory) che ha un attention span di 3 secondi e quella di lavoro (Working memory) che ha un attention span dai 10 secondi ad un minuto... perché il metodo allena tre strategie e come si relazionano queste tre strategie?

Orbene, è evidente che l'ascolto destrutturato, fatto dell'attenzione a frammenti con poche relazioni fra di loro (circolarità nelle musiche extraeuropee, free-form nella musica di avanguardia) sfrutta l'attenzione al dettaglio di breve.

La strategia 1 allena la memoria Ecoica. Un paragone visivo è che si guarda con il teleobiettivo.


L'ascolto di strutture orizzontali lunghe nel tempo, e quindi la strategia 2 allena la memoria di lavoro.

Un paragone visivo è che si guarda con il grandangolo.




Con la 3, la strategia verticale, si fanno entrambe le cose: si usa la Echoic memory attenta al dettaglio per afferrare l'accordo o l'arpeggio e si usa la Working memory per seguire la melodia e la condotta delle parti. Quando il suono di chitarra distorto o il piatto pestato nella batteria rock sembrano rumore è perché si sta usando la Working memory, si segue una condotta delle parti inesistente.

L'ascoltatore verticale ha la doppia fotocamera, come i modelli moderni di cellulare.


Che cosa sa fare l'ascoltatore universale?

Sa accendere o spegnere i due switch a piacimento in tempo brevissimo: ha la doppia fotocamera, ma sa anche quando spegnere o accendere una delle due o tenerle attivate entrambe.

Ecco perché bisogna allenare tre strategie. Bisogna imparare ad accendere e spegnere le due lenti all'occorrenza, quella che ingrandisce, quella che ha un ampio angolo di campo ed entrambe.

L'ascoltatore universale sa apprezzare sia l'aspetto sensuale e materico che quello intellettuale e strutturale della musica e compie questo cambio di prospettiva in un tempo rapidissimo, senza nemmeno accorgersene.

Il modellino di ridurre tutta la musica a tre componenti è probabilmente una stupidaggine, ma è molto utile perché garantisce un modus operandi (la routine) che accende tutte le abilità necessarie, che poi possiamo sfruttare anche in opere di avanguardia fatte solo di parametri che male si mappano con il groove, il contrappunto, l'armonia cordale.

È per questo, poi, che le routine proposte funzionano tutte, che i vari processi mentali si attivino con Glass, Ockeghem, Beethoven o con Beatles, U2, Radiohead o con le tre canzoni di Britney Spears selezionate non cambia praticamente niente.

Si spiega anche perché la strategia di ascolto tre è quella che genera le emozioni più forti: si usano più aree del cervello. Entrambe nella corteccia prefrontale dell'emisfero sinistro.

Commenti

  1. Quindi è vero che la musica che appaga la strategia d'ascolto 3 sia la più completa?

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    1. Ci sarà un motivo se ascoltatori e musicisti avanti con l'età finiscono lì...

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    2. Questo vuol dire anche che musica aggressiva su timbro, groove e dinamica (1) e con una parte orizzontale (2) ha lo stesso effetto psicologico della 3. E questo spiega certe cose di Stockhausen, Ligeti, Reich, Zappa, Santana. 12 è automaticamente 3 anche se non c'è verticalità. Sono molto soddisfatto, abbiamo limato pure i dettagli.

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    3. Quindi generalizzando. 1 vuol dire sensuale, 2 vuol dire intellettuale, 3 interazione fra sensuale e intellettuale.

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    4. "abbiamo limato pure i dettagli": sì ormai sembra che ci siamo.

      Una sola domanda sul rapporto tra ascolto 1+2 e ascolto 3:
      "1+2 vuol dire 3 nell'ascolto musicale" nel senso che una musica di 1 + 2 la percepiamo come se fosse 3 (cioè verticale) anche se non lo è (cioè anche se non ha verticalità)?
      Oppure, molto semplicemente, c'è una terza modalità d'ascolto alternativa alle prime due che accoglie con piacere indifferentemente tanto la somma di 1 e 2 quanto la verticalità?

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    5. Oppure - terza alternativa - le strategie d'ascolto 1+2 prese assieme sono\fanno la verticalità stessa?

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    6. Esattamente quello che hai detto. 1 e 2 allena la verticalità anche se non c’è.

      Un nuovo puzzle: ho scoperto che se uno si fa l’orecchio per la musica orchestrale di Debussy migliora in tutto: musica bianca, nera, jazz, pop, rock, classica, atonale, minimalismo e droni.

      Praticamente lo stesso effetto di Berio e Ferneyhough

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