Sequenze


1) Luciano Berio - Sequenza X per tromba in do (e risonanze di pianoforte)


 


2) Luciano Berio - Sequenza IX per clarinetto


 


3) Luciano Berio - Sequenza IV per pianoforte


 

Le Sequenze di Berio sono la destinazione finale del vostro percorso.


2) Sequenza I per flauto
1) Sequenza II per arpa
2) Sequenza III per voce femminile
3) Sequenza IV per pianoforte
1) Sequenza V per trombone
1) Sequenza VI per viola
1) Sequenza VII per oboe
1) Sequenza VII b per sassofono soprano
2) Sequenza VIII per violino
2) Sequenza IX per clarinetto
2) Sequenza IXb per sassofono contralto
1) Sequenza X per tromba e risonanze di pianoforte
3) Sequenza XI per chitarra
2) Sequenza XII per fagotto 
3) Sequenza XIII per fisarmonica
3) Sequenza XIV per violoncello
3) Sequenza XIVb per contrabbasso

Ritenetevi soddisfatti quando sarete in grado di apprezzarle tutte.

Dalle note di Berio si intuisce che, nelle sue intenzioni, usando come riferimento Bach volesse sempre dare un senso almeno orizzontale alla sua musica anche per strumento con una voce sola. Il tutto amalgamato con sottigliezze timbriche, dinamiche, eccetera. Quindi il "progetto" di ogni sequenza è di essere almeno 2 e molto spesso 3.

Invece ho verificato empiricamente che questo non avviene, il discorso è troppo frammentato in diverse sequenze e si ascoltano come musica minimale o rock sperimentale, quindi 1. In altre invece la "quantità di informazione" non è sufficiente per trasformare una musica che si estende nel tempo (2) in una che richiede entrambe le attività (3).

Spero che questo vi motivi a diventare l'ascoltatore universale. Non si tratta solo di capire James Brown, Hendrix, i Beatles o la musica indiana e africana (che comunque è tanta roba e ne vale la pena), ma di avere una visione completa anche della storia della musica "eurocolta".

Il vero motivo per cui la musica classica "contemporanea" (ma oramai si può tranquillamente dire del secolo scorso) non è apprezzata dal pubblico della musica classica "common practice" è perché riflette linguaggi ed estetiche che sono molto più "indie rock" o al limite "antiche". Ascoltate per esempio Frankie Teardrop dei Suicide:


La difficoltà di queste sequenze può essere variabile in base a quale scegliete (la sequenza per chitarra può sembrare persino easy listening a molti) e in base a chi siete e quale è la vostra storia.

Per questo ho cancellato il vecchio metodo che andava in ordine e suggeriva un percorso...
Ognuno ha il suo percorso!

Con questo framework, potete espandervi indipendentemente da chi siete e da dove partite.

Il concetto è semplice: quando un disco o una musica è inapprocciabile vuol dire che vi farà crescere e aprirvi nuovi orizzonti. Ma questo non vuol dire che debba essere difficile, la difficoltà è relativa. 

Per chi ascolta Puccini un disco di rap può essere difficilissimo, se non impossibile!
Bach è difficile? Per qualcuno è la musica più naturale del mondo e tutto il resto è rumore!
Ascoltiamo Bach, canone:



Ogni routine è progettata per "espandervi", provatene una diversa ogni giorno e vedrete da soli...

Se siete più in sintonia con i Suicide, ascoltare Bach e Mahler vi gioverà, se siete più in sintonia con Bach, ascoltare i Suicide e Mahler vi farà espandere.

Se siete in sintonia con Mahler, che vi importa di espandervi? 

Scherzo, equivalentemente, ascoltare i Suicide e Bach vi farà crescere.

Partite dalla Sequenza che vi risulta più approcciabile (suggerisco Chitarra) e aggiungete le altre.

Questa è la vera essenza del metodo! Esplorare!
Mahler, sinfonia 1 terzo movimento:


Commenti

  1. Il puzzle è enorme. Ascoltare qualunque sequenza con attenzione dall’inizio alla fine ti porta già ad essere l’ascoltatore universale.

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