Imparare divertendosi



1) African/Indian/Javanese
2) Ancient Western
3) Modern Western

o se si preferisce

1) ascolto circolare
2) ascolto orizzontale
3) ascolto verticale

Perché il metodo ascolta e pentiti funziona in breve tempo e non richiede fatica?
Perché consiste nel fare quello che ci piace già (ascoltare musiche che già conosciamo ed apprezziamo) fin quando non ci espandiamo naturalmente.


Chi mi segue dal 2012 sa che i primi sistemi erano "pesanti" consistevano nel fare esercizi ordinati e lunghi, con il tempo ho cercato di gamificare sempre di più, fin quando nel 2018 ho pubblicato un post

"How to learn to listen to classical music without doing in just ONE DAY"

in pratica avevo iniziato a selezionare artisti pop/rock relativamente famosi che automaticamente e subconsciamente insegnavano ad ascoltare la musica classica SENZA farlo.

La prima selezione in realtà non era così "easy"... (Zappa, Prince, King Crimson, Wyatt) però poi ho iniziato ad effettuare sostituzioni sempre più ardite ed allargare sempre di più le liste, fino a comprendere artisti sempre più semplici come Alicia Keys, U2, Taylor Swift.

Imparare divertendosi, come Babbel o per esempio guardare i cartoni animati in lingua originale per poi ritrovarsi ad avere l'orecchio per l'inglese.

Intrattenimento e apprendimento uniti sono l'unica maniera per evitare noia e fatica.

Infatti il mio mantra è "iniziate ad ascoltare qualcosa delle mie routine, se non vi piace entro 30 secondi saltate e passate a qualche altra routine come se fosse una radio o una tv". La maniera migliore per seguire il metodo ascoltaepentiti è fare zapping, non seguire un ordine.

Vi spiego perché, il grafico qui sopra è una variante del primo che avevo fatto nel 2018 (Folk, Minimal, Western) a partire dalle tre canzoni "generatrici" Taxman dei Beatles (1), Sunday Morning dei Velvet Underground (2), Airbag dei Radiohead (3). Nel tempo mi sono accorto che le categorie erano un poco farlocche, ho eliminato Minimal spostando gli artisti nelle altre due categorie e ho diviso Western in due, ma il concetto è rimasto lo stesso.

Il mio sistema consiste nello sfruttare gli ibridi, ovvero le intersezioni fra i tre cerchi. Esploriamo, muovendoci di poco, mettiamo un piede nell'acqua ma lasciamo uno sulla terra, ci prendiamo il doppio passaporto, ma non rinneghiamo le nostre attitudini iniziali.

Faccio un esempio, sono un appassionato di blues (che si ascolta con l'orecchio 1, quindi vive nel cerchio "African/Indian/Javanese") e voglio imparare ad ascoltare l'opera lirica italiana dell'800 (che si ascolta con l'orecchio verticale quindi vive nel cerchio a destra "Modern Western"). Sicuramente buttarmi su Donizetti/Bellini/Verdi/Puccini/Mahler/Wagner funziona, ma potrebbe anche essere una terapia d'urto poco gratificante nei primi giorni.

Alla fine si ascolta musica per provare piacere istantaneo, non per stare ore a risolvere un rompicapo in attesa che la "magia succeda".

Allora che posso fare da appassionato di blues? Andare nella zona verdolina! Quelle (poche) canzoni dei Cream che hanno anche una maggiore componente verticale, Santana, Prince, il primo Zappa rock, John Mclaughing, Miles Davis elettrico anni 80, certe canzoni di Michael Jackson. Ottimi anche i Nirvana per passare da 1 a 3. Cioè sfrutto musiche che fanno divertire anche chi ascolta con l'orecchio 1, ma che contemporaneamente stimolano anche l'orecchio 3. Volendo fare un lavoro più impegnativo in generale tutto il jazz tradizionale delle prime generazioni, da Louis Armstrong e Duke Ellington a Monk e Charlie Parker vi permetterà di transizionare da 1 a 3 (o di aggiungere senza transizionare che è la cosa migliore, il mio metodo definitivo è additivo, non sostitutivo).

Usando gli ibridi si può in pochi minuti ogni mattina esplorare tutto lo spazio indicato nel diagramma sopra. Io mi sono divertito negli ultimi due anni ad usare cose di una semplicità imbarazzante (ho tutta un repertorio di canzoncine di discoteca o pop commerciale) per muovermi fra i tre spazi.

Perché il rock è un genere particolare e perché i critici rock litigano fra di loro?
Perché il rock vive nelle intersezioni, a differenza dei generi puri che vivono molto più di frequente negli spazi bianchi e in cui quindi l'attribuzione di valore avviene in una comunità più omogenea e che tende ad ascoltare la musica nella stessa maniera.

Cosa c'è nel triangolino centrale? E che volete che ci sia? I dischi pop/rock e jazz democristiani che raccolgono un consenso vastissimo... Dark side of the moon, alcune cose del Sgt Pepper, Kind of Blue, Thriller, Despacito :)

Oltre ad un sacco di roba complicata (da Berio ad Ornette Coleman) che non è proprio gratificante per un ascoltatore specializzato, ma che fa divertire soprattutto chi sa fare un poco di tutto. Questo è il paradosso per cui è più facile per un fan del rock accedere alle grandi avanguardie del jazz e della musica classica contemporanea, che per un musicista di formazione accademica e anni di severi studi.

In fondo cosa è questa avanguardia o questo free jazz? Rock psichedelico e progressivo (molto) vitaminizzato.

Che vuol dire Ancient e Modern Western di preciso come cronologia? Quando la musica "eurocolta" ha smesso di essere antica ed è diventata moderna? Anche qui c'è una ampia zona di ibridazione, è stato un parto lungo, il travaglio è iniziato con Caccini e Monteverdi (e ha coinvolto en passant anche un cambio di teoria musicale da quella modale a quella tonale) ed è terminato con Beethoven, quindi un paio di secoli abbondanti di transizione. Va da sè che un vero musicista classico è capace di districarsi in entrambi gli ambiti e potrebbe trovare persino inutile questa separazione. 

Tuttavia la distinzione fra approccio orizzontale antico e verticale moderno, polifonia vs omofonia, con le parole contrappunto ed armonia che possono significare un poco dell'uno o dell'altro a seconda del contesto (come la struttura orizzontale e verticale della musica dialogano fra di loro) sono concetti diciamo condivisi ed accettati in letteratura. Ockeghem è diverso da Schumann e tutti i musicisti classici almeno intuitivamente sanno spiegare la differenza. Il punto è che si ascoltano anche in maniera diversa, il primo con l'orecchio antico (2), il secondo con l'orecchio moderno (3).
Così come Ravi Shankar si ascolta con l'orecchio africano (1) e su questo penso ci siano pochi dubbi.

La distinzione secondo me si vede dai programmi dei concerti, dalle rivalità fra mozartiani e beethoveniani ed altre piccole e grandi cose. Per esempio le pesanti stroncature che hanno ricevuto alcune opere "antiche" di compositori popolari, la grosse fugue e l'ottava sinfonia per Beethoven, il periodo neo-classico per Stravinskij... che si ascoltano con la 2 e non con la 3 o la 1 come i rispettivi fan erano abituati; Reich e soprattutto Glass che si ascoltano con l'orecchio africano non è che sono visti con simpatia negli ambienti "classicisti".

Ibridazioni classiche per entrare più facilmente in quel mondo dall'interno?
Ve la butto lì, Rossini e Vivaldi sono "antichi", ma anche contemporaneamente moderni e ci sguazzano nello spazio fra 2 e 3, la zona giallina. Per iniziare quindi hanno la loro utilità. I compositori barocchi e gli slavi in generale (da Bartok a Sostakovic passando per Ciaikovskij e Musorgskij, per non parlare dell'ovvio Stravinskij) a volte hanno una vivacità ritmica che permette di avere qualche spunto di ascolto anche per chi ha l'orecchio africano (1), anche il rinascimento inglese è molto vivace ritmicamente e può piacere a chi ascolta musiche con prevalenza di groove. Vivono quindi in quelle zone rossa, grigia o verde a seconda dell'autore e dell'opera.

Bach è invece frustrante per i principianti perché sembra moderno, uno può iniziare ad ascoltarlo cercando gratificazione dalle sporadiche e io sostengo accessorie strutture verticali, ed è in realtà antico, si apprezza davvero se si cambia maniera di ascoltare: facendo attenzione alla stratificazione delle strutture orizzontali.
Bach e Mozart sembrano moderni, ma si ascoltano nella loro vera essenza con l'orecchio antico. Veri moderni erano i loro contemporanei molto più popolari Telemann e Salieri.

Però quello che ci interessa fare è esattamente il contrario, sfruttare musiche che hanno hook per tutti i tipi di ascoltatore ed "imparare" le skill alternative, piuttosto che ascoltare Bach o Mozart per i "motivi sbagliati" xD. Per esempio questa canzone dei Sigur Ros, Ny Batteri, si apprezza anche partendo da una qualunque strategia di ascolto, ma è molto stratificata e polisemica ed alla fine ti insegna un poco di tutto, soprattutto la 2 e la 3 direi. Diciamo che inizia ad emozionarti davvero molto quando la 3 si accende perché passo dopo passo con l'incedere del brano, le varie linee melodiche rarefatte e frammentate dei fiati, le stratificazioni dei suoni elettronici, la voce, i sussurri, i groove di basso convergono verso accordi molto densi.


 

Il tutto usando un materiale relativamente rarefatto, ritmi lenti, insomma con veramente poco sforzo.
La scelta è casuale perché mi è capitata davanti proprio ora, ed effettivamente terminare un post che si intitola "Imparare divertendosi" con una "lagna minimal nordica" è leggermente grottesco :) per cui... vai di Peaches in Regalia da Hot Rats di Frank Zappa:

 

Fateci caso, la versione Rykodisc in cd 1987 è più "neutrale" verso le strategie di ascolto, non ne predilige una. Invece la versione del 1969 era più rock, ti suggeriva di seguire il groove con la sua equalizzazione spinta sulle percussioni e la pesante separazione dei canali.

Avendo comprato il cd nella versione moderna, la prima volta che ho ascoltato la versione originale del 1969 di Hot Rats ci sono rimasto male, troppo rock e poco jazz orchestrale rispetto alla "mia versione".

Per cui, inimicandomi il gotha della critica mondiale, il mio consiglio è di procurarvi la versione Ryko del disco e non quella originale.

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