Lo spiegone: Grendel - Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band - Piano concerto 23 - Trouble every day - How Could I Be Such A Fool


3) Marillion - Grendel

 

Grendel dei Marillion si apprezza con la terza strategia di ascolto, per chi scoprisse questo sito per la prima volta sono moltissimi anni (dal 2003 circa) che ho realizzato che ci sono tre maniere diverse per ascoltare la musica, solo recentemente nel 2018/9 ho capito quale fosse la vera differenza fra le tre e come imparare ad usarle o se preferite attivarle in pochissimo tempo (dai 20 minuti all'ora, se tutto va bene).

Per cui ho approfittato della quarantena per fare tabula rasa di tutto e riscrivere il metodo da capo: l'idea è molto semplice e si spiega in pochi minuti; il che mi fa credere che sia tutto corretto: la scienza mi ha insegnato che le teorie valide sono semplici, eleganti, sintetiche.

Quale è la teoria?

Ci sono tre maniere per ascoltare la musica e ogni giorno dobbiamo "accenderle".

E queste tre maniere non cadono dal pero come le mille mila teorie fallaci che ho inventato negli anni, ma corrispondono a tre filosofie musicali ben definite, per farla breve quella Africana, quella Europea antica e quella Europea  ottocentesca. 

Come si imparano queste strategie? Con l'esposizione diretta, la pratica, accendendo lo stereo: bisogna sforzarsi di ascoltare per un tot di tempo musica che si apprezza soprattutto usando ognuna delle tre vie, che io ho chiamato 1,2,3 e che trovate davanti ad ogni video musicale youtube che vedete su questo sito, fin quando non ci siamo "sintonizzati".

Non bisogna leggere niente, non bisogna studiare niente, bisogna "farsi l'orecchio" ai tre diversi tipi di musica e questa cosa va fatta ogni giorno.

E questo è il principale motivo per cui le persone cambiano gusti nel tempo o litigano quando si parla di musica, ascoltare musica non è un hobby che unisce, è un hobby che divide. Tutti (presenti compresi) pensano di capirne più degli altri e che quello che provano loro è universale. Secondo me è universale, ma relativo... ci sono un numero finito di punti di vista (3 o 7 per chi sa un poco di matematica e vuole fare il pignolo) e con i semplici trucchi di questo sito li potete sperimentare tutti!

Perché chi accende tutte e tre le strategie può ascoltare tutta la musica che esiste nella maniera per cui è stata concepita e quindi essere contemporaneamente un esperto di rock, di musica classica "antica" e di musica moderna/jazz o di qualunque altro genere passato, presente o futuro.

Quando per la prima volta (luglio 2002) mi svegliai con l'orecchio 3 pensai che il rock non mi piacesse più, perché moltissimi dei miei dischi preferiti mi sembravano cacofonico e stonatissimo rumore (compreso Hendrix, Beatles, Pink Floyd, il Banco, i Genesis e più di metà di Freak out).
In particolare su un pezzo di carta mi ero segnato esattamente quali brani di Freak out riuscivo ad apprezzare, anzi apprezzavo di più: quello fu il primo e più preciso test di percezione che inventai. 

Non dimenticherò mai la sensazione di fastidio e sconcerto quando misi il Sgt Pepper e mi fece venire un tal mal di testa dopo pochi secondi per la quantità di insopportabile rumore che usciva dallo stereo: suonava tutto sbagliato alle mie orecchie :(

E siccome vi siete fatti quasi 20 minuti di ascolto 3, potrebbe capitare persino a voi adesso:

 
1) Beatles - Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band

 


Lì mi venne una intuizione perché mi accorsi che alcuni assoli incomprensibili di Zappa tratti dall'album Guitar all'improvviso riuscivo a capirli e mi sembravano potentissimi, presi un vecchio cd Karajan Gold Beethoven quinta e sesta sinfonia e lo feci partire:

 


Non ci sono parole per spiegare quello che provai, una quantità impressionante di suoni ed emozioni mai sperimentate prima mi fecero rabbrividire, riuscivo a capire il senso di ogni singola nota e il dettaglio delle sfumature, dei significati, delle vibrazioni era incredibile. Era come se avessi smesso di esistere nel momento in cui la musica era partita e avessi ripreso a vivere nel momento in cui fosse finita, una sensazione di grande piacere verso la fine però sparsa su tutta la pelle del corpo dai piedi fino alla testa.

E chi se n'era mai accorto che c'era tutta quella roba là dentro? Quel cd ce l'avevo da quasi 10 anni e mai mi ero accorto di tutti quei significati...

Mi era noto che nel passato persone che avevano assistito alle prime dei grandi capolavori della musica classica erano addirittura scoppiate in lacrime per la grandezza dell'esperienza provata e che a volte delle donne ehm uhm come dire addirittura  avevano  provato "piacere fisico" durante l'esibizione, come non avevano mai fatto in compagnia maschile.

Avevo scritto nella prima versione del blog un post dedicato al concetto di "estasi musicale" o rapimento dei sensi.

Beh, non c'erano dubbi: dopo anni di ascolti casuali e ludici avevo sviluppato l'orecchio per la musica classica, come l'avevano i contemporanei di Beethoven. 

Una cosa ancora più buffa che notai, invece. è che non era vero che il rock non mi piaceva più, ma mi garbavano cose tipo diverso pop radiofonico, certa musica da discoteca commerciale e i Marillion.

Siccome nella mia scala dei valori i Genesis stavano sul monte Bianco e i Marillion sottoterra. pensai "è ufficiale: chi ha l'orecchio per la musica classica di rock non ci capisce niente".

In realtà i Marillion non sono affatto male, anzi Grendel è proprio tanta roba. Purtroppo non molto nella loro produzione ha lo stesso livello qualitativo, anche limitandoci al periodo Fish, quelli dopo l'88 fanno un altro genere e si potrebbero pure chiamare con un altro nome. Inoltre un disco dei Pink Floyd che non avevo mai calcolato all'improvviso mi sembrava bellissimo (The final cut). Questo ancora di più mi fece pensare che chi ha l'orecchio per la musica classica, è meglio che il rock lo lasci stare :)

Come possiamo terminare la routine di oggi?

Ah, sì una cosa ricordo, in quel giorno del 2002 o poco dopo provai ad ascoltare qualcosa di Mozart e lo trovai incredibilmente moscio paragonato a Beethoven... e certo si ascolta con un approccio diverso... ora lo so, ma all'epoca no ... e quindi pensai, forse Mozart piace solo a chi non ha l'orecchio per la musica classica :)

Rido per non piangere :)


2) Mozart - Piano Concerto No. 23

 

In questa routine c'è poco per stimolare l'orecchio 1... parlando del test di Freak out che mi annotai nel libretto del cd, mi sovviene subito da aggiungere questa:

1) Frank Zappa - Trouble every day

 

I Marillion più bravi dei Genesis e Mozart "scarso", un disco di Zappa che forse come presa in giro per metà conteneva "vera musica" e per metà "rumore"... ma cosa mi passava per la testa? How Could I Be Such A Fool?


3) Frank Zappa - How Could I Be Such A Fool?

 

In realtà la mia seria educazione (nel senso anglosassone del termine) scientifica mi avevano fatto intuire la verità: avevo scoperto un sistema di riferimento (o un punto di osservazione se preferite) in cui 

Beethoven (3) era very good;
Mozart (2) sapeva poco di "sale";
i Beatles (1) erano rumore

e, chiunque di voi abbia frequentato l'ambiente dei musicisti classici sa che quelli che la pensano così sono tanti.

L'unico errore che feci subito fu pensare che il punto di vista 3 fosse il migliore, quello inevitabile, il destino di ogni ascoltatore esperto e maturo (e spesso lo è, invecchiando a volte ci si fossilizza nell'ascolto 3), il terzo livello della percezione, il migliore di tutti, là dove tutti siamo destinati ad andare, il club dei "veri esperti di musica" e quindi tanto vale arrivarci il prima possibile.

Inoltre pensavo che per arrivarci ci volessero anni di esperienza e che non si potesse tornare indietro.

Invece... mah ci vuole dai 20 ai 60 minuti e ... non solo si può "tornare indietro", ma si può (ed è la cosa migliore) fare "tutto insieme", cioè avere tutti e tre le strategie di percezione accese ed apprezzare adeguatamente, ascoltandoli nella maniera giusta sia Beethoven, sia Mozart, sia i Beatles e godersi il loro genio: se ancora dubitate che ci sia del genio in ognuno di questi tre artisti, allora ancora non avete sperimentato i 3 tipi diversi di ascolto.

Saremo in 4000 gatti a riuscirci, nel senso di pochi, ma non pochissimi: credo la maggior parte nell'ambiente dei musicisti jazz, lo intuisco per esempio da alcune interviste a Rava o Eric Dolphy. Anche Berio e Stravinskij ci riuscivano sicuramente, mentre pianisti, direttori, musicisti classici che curano il repertorio tradizionale di solito non ce la fanno. Ho scoperto recentemente che il buon Enrico Merlin, autore del libro 1000 dischi per un secolo ci riesce benissimo, anzi mi ha confidato che anche lui ha una compilation per la macchina in cui ha messo esempi dei più disparati stili per "essere flessibile".


 

Il video è molto informale, ma le cose che dice sono importantissime: per capire la musica del 900 (ma io dico soprattutto secondo 900) bisogna essere preparati a tutto e pensare "out of the box", accettando che la registrazione ha creato dei valori e degli spazi che l'artista può usare e che nel 1800 erano marginali o delegati all'interprete.

PS. Poi ho scoperto che il primo vero fan di Mozart era Beethoven stesso e che quello che da molti considerato il capolavoro di Ludwig, la grande Fuga, si ascolta con lo stesso orecchio con cui si ascolta Mozart... inoltre ho poi capito che la più difficile da imparare è proprio la 2...

Chiaro che non ha alcun senso stabilire delle priorità e decidere chi "ha ragione" tuttavia se proprio dovessi scegliere la strategia 2 è quella più intellettuale, più raffinata, l'orecchio della polifonia rinascimentale e di molta musica da camera. La strategia 3 ha vinto nella storia della musica occidentale (e del jazz) perché è quella che trasmette le emozioni più forti e più dettagliate, quella che più piace agli artisti. La 1 invece è ancora presente in quasi tutti i generi che non siano musica classica.

Ma alla fine che ci costa imparare a fare tutto?



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