Super billionaire routine


1) Adele (Greg Kurstin) - Hello


 


2) Katy Perry (Max Martin) - Dark Horse


 


3) Taylor Swift (Max Martin) - Blank Space


 

Quasi tre miliardi di visualizzatori per ognuno di questi tre video che vi assicuro formano una routine che allena molto, anche questa all'80% ...


L'autore delle ultime due è Max Martin, un simpatico musicista svedese che ha scritto il 90% delle canzoni che sono arrivate prime in classifica nel mondo negli ultimi 25 anni e vincitore del Polar Prize, l'equivalente del premio Nobel per la musica, mentre l'autore della canzone di Adele è un pianista jazz, compagno alle elementari di Dweezil Zappa.


 



 



 



Questi video di cover che metto, non sono versioni "migliori", ma servono per rendere più evidente l'attribuzione (musica etnica, musica classica e musica romantica) delle canzoni, vanno bene anche le versioni originali.

Ricordo che, nel mio modello, chi ha l'orecchio contemporaneamente per la musica etnica, classica e romantica sa ascoltare tutto, quindi chi sa apprezzare visceralmente e si emoziona ascoltando queste tre canzoni è decisamente sulla buona strada.


 A proposito ... con 7 miliardi di visualizzatori non poteva essere altrimenti:

 
123) Luis Fonsi - Despacito ft. Daddy Yankee


 

So che siete abituati a giornalisti e critici musicali che si inventano centinaia di generi e sigle diverse, ma se imparate a ridurre tutto ai macro elementi strutturali vedrete che ogni brano musicale presente, passato e futuro si può inscrivere nei concetti di musica etnica, classica e romantica.

O al limite sovrapposizioni, come sono spesso il jazz, l'avanguardia colta del 900 o il rock progressivo e psichedelico ovvero contemporaneamente musica etnica, classica e romantica.

I generi musicali hanno più una valenza antropologica, storica, sociale, il gruppo di musicisti che si riconosce nella tale scena o tale tradizione, alla fine in tutti i generi si (re)inventa la stessa ruota.

Che cosa vuol dire di preciso nel 2020 la parola rock? metal? pop? classica? jazz? avanguardia? niente... se non a volte fenomeni accessori come suonare il violino invece che la chitarra o cantare microfonati, scrivere la musica su carta o improvvisare, vestirsi con il cravattino o con la coppola a la Monk o con il jeans strappato.

Per esempio abbiamo appena ascoltato un brano di jazz latino cantato da Luis Fonsi:



 



I musicisti contemporanei usano sia gli ingredienti della musica africana, sia di quella classica antica che ottocentesca, quindi la strada che porta a Boulez, Ligeti, Cecil Taylor, Ornette Coleman e Berio parte da Adele, Katy Perry e Taylor Swift.

Un ascoltatore che è interessato alla musica del secondo 900 deve saper ascoltare tutto, non può permettersi il lusso di essere snob.

Non sottovalutate queste "canzuncelle",  io stesso da alcuni anni mi sono "fatto persuaso" che non farsi trascinare da qualcosa che coinvolge miliardi di persone è una spia di qualcosa di sbagliato nel mio modo di ascoltare più che un buon segnale.

Alla base delle conoscenze che ho maturato e dell'esperienza, questo mi permette di individuare istantaneamente quale è il mio punto debole in quel momento.

Una considerazione, la 3 è la tecnica di ascolto che genera le emozioni più forti e dettagliate, con più sfumature, per questo è un attrattore molto forte per ascoltatori e musicisti avanti con l'età che per scelta (o perché non sanno come fare) scelgono consciamente o inconsciamente di non tornare indietro.
Che era poi il caso mio quando ho aperto questo blog nel 2012.

La Beethovenite o Coltranite o Zappacolite o Mahlerite, malattia quasi incurabile, se non con iniezioni forti di Mozart lirico, Miles Davis elettrico, Louis Armstrong, King Crimson e Beatles.

O anche con una bella passeggiata sulla spiaggia con Einstein:

1) Philip Glass - Einstein On The Beach: Knee Play 1




La 1 è quella più compatibile con un approccio "intermittente" (sottofondo mentre si fa altro, per esempio si legge o si balla), la 2 quella meno compatibile con un approccio distratto, anche meno della 3. 

Infatti è quella più intellettuale, fra alcuni compositori classici il contrappunto è considerata la tecnica più raffinata ed elegante, mentre agli occhi di un tecnico inserire una progressione di accordi pesanti a sostegno di una sola linea melodica può persino sembrare più "piacione" e "tamarro".

Tradotto, secondo me per utilizzare la strategia di ascolto 3 ci sono "meno cose da fare" rispetto alla 2, ma per principio di economia, siccome è quella che genera le emozioni più forti, per una questione di costi/benefici è un pozzo da cui è difficile uscire.

Mozart è più difficile da ascoltare di Beethoven (a parte eccezioni come la Grande Fuga), ci ho messo una vita per capirlo.
Ma Mozart usa sempre gli stessi 3 o 4 accordi (largo circa gli stessi che ci sono in Dark Horse)! E il ritmo è così ripetitivo! Appunto se mentre ascolti Mozart ti metti a pensare agli accordi o al groove, vuol dire che non stai facendo quello che devi fare davvero ;)

La stessa cosa si può dire di Fripp vs Zappa, ci vuole più concentrazione per seguire la musica dei King Crimson, anche se può "apparire" più semplice in certi parametri.

Ma pensate anche solo alle tre canzoni qui sopra, quella di Katy Perry è la più difficile da seguire, se ti distrai un attimo sembra subito noiosa, ripetitiva e pesante o ti viene un leggero giramento di testa o nausea. Non perché è stupida, ma perché hai perso il filo di quello che sta succedendo.

La versione per quartetto d'archi delle simpatiche signorine qui sopra è più accessibile dell'originale, in cui a volte ci sono 5 strumenti diversi da seguire, certo non stiamo parlando di una fuga di Bach, ma sono arrivato a contarne 5, tra cui forse addirittura due linee di basso diverse mi è sembrato in certi punti.

Non c'è nemmeno nei numeri che uso una vera gerarchia, quello che sto descrivendo è un open-world da esplorare piuttosto che una montagna da scalare.

Quindi non è che bisogna prima imparare 1, poi 2, poi 3... non c'è nessuna regola, e in pratica ogni musica che ascoltate durante la giornata vi farà "allenare" almeno una strategia di ascolto e magari con il tempo "dimenticare" le altre che non servono al caso.

E questo è il principale motivo per cui le opinioni o i gusti musicali cambiano nel tempo.

Non c'è una crescita o una maturazione o chi "ha ragione" o "ha torto" o chi "capisce di più o di meno", semplicemente un utilizzo di maniere diverse di ascoltare nel corso dei giorni, delle settimane o degli anni.

E lo vedete anche dal fatto che per imparare le tre tecniche di ascolto, non serve scomodare i massimi sistemi, per forza il grande totem culturale, ma ci si riesce tranquillamente con quello che "passa in radio o televisione", o in questo caso sui social, su Youtube.

Anche chi guarda solo il festival di San Remo, impara o ha imparato a fare delle cose (molto spesso la 3, la musica leggera italiana è spesso 3).

Persino la suoneria del cellulare che usate o la sveglia della mattina, o la sigla del vostro telefilm preferito o la colonna sonora di un un videogioco vi "insegnano" una strategia di ascolto e quindi, almeno una, già la sapete usare.

Non è un obbligo impararle tutte e tre, se si è curiosi e si hanno certi interessi (parlavo appunto della musica classica del secondo 900, che è il genere che mi incuriosisce di più) si può fare, ma se si è interessati ad un solo stile in cui una basta, cui prodest

Sei un cantante lirico di repertorio Pucciniano? ti basta la tre, puoi fare il tuo mestiere anche senza apprezzare Robert Johnson o i Led Zeppelin o Feldman o Palestrina.

Io ora, fra i post con i video, la barra a lato e vari esempi scritti nel testo avrò preparato forse 80-100 routine di "educazione all'ascolto" diverse... ma vi assicuro che questa che vedete qui (Adele, Katy Perry, Taylor Swift con bonus Despacito 7 miliardi di visualizzatori unici) è più che sufficiente per imparare ad ascoltare gran parte della musica che esiste.

Solo che se vi avessi buttato subito lì quello che faccio davvero da circa due anni (allenarmi  la mattina con tormentoni pop e da discoteca opportunamente "diversificati")... nessuno avrebbe capito, per cui ho dovuto preparare il terreno.

Ma se si può usare tutto, perché non usare i capolavori direttamente?

Perché è più preciso, è chirurgico, queste canzoni molto semplici e ben fatte se sbagli ad ascoltarle risultano veramente noiosissime, la nona sinfonia di Beethoven, Kind of Blue di Miles Davis o il Sgt Pepper dei Beatles ci sono sempre mille motivi diversi per approcciarli e non sai veramente cosa stai facendo.

Vi dirò anche un'altra cosa: quale è il mestiere che è spinto a fare chi da anni ha solo una strategia di ascolto implementata?

Il critico o il giornalista musicale. Dal momento che un ascoltatore esperto e colto fa fatica a connettersi con circa due terzi della produzione esistente, compresa parte di quella dei suoi beniamini, passa il tempo a giudicare la musica, piuttosto che ad ascoltarla.

Un ascoltatore universale apprezza intere discografie o generi nella sua interezza, perché dovrebbe perdere tempo a recensire la musica? Se non in positivo intendo...

I suoi giudizi possono partire dal 5 in su, dal passabile al meraviglioso senza passare dal via.

Chi è molto snob o criticone spesso è perché ha almeno una delle tre strategie di ascolto non attivata.

Non fatevi influenzare da chi vi sconsiglia degli ascolti, degli artisti, dei generi, dei lavori all'interno di una discografia. Verificate sempre con le vostre orecchie!

Così come valutate con sospetto chi vi consiglia di partire subito da nomi non immediatamente riconoscibili, per esempio non presenti su enciclopedie o manuali di storia con capitoli dedicati.

Ci sono solo tre modi (facciamo 7 per quelli di voi che amano la combinatorica) di ascoltare la musica, perché un artista di valore dovrebbe sfuggire ad una parte consistente degli addetti ai lavori?

Perché 7?

Semplice

1
2
3
12
13
23
123 (ascoltatore universale).

E volete che non ci sia là fuori qualcuno di questi 7 che non abbia già scritto quello che c'era da scrivere?

Rilassatevi e non perdete tempo a discutere, che di persone che capiscono quello che c'è da capire ce n'è a bizzeffe...






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