L'ascoltatore common practice


Claudio Monteverdi - Orfeo


 


Antonio Vivaldi - Le quattro stagioni


 


Dmitrij Sostakovic - Violin concerto


 


Esiste una categoria di ascoltatore relativamente comune (e in cui è molto facile e conveniente "finire") che è leggermente trasversale alle tre strategie (è una variante dell'ascolto orizzontale e verticale) e questa routine permette di diventarlo.

Ne voglio parlare, sia per chiarire che è solo una delle tante maniere di ascoltare musica, sia per suggerire una prassi per "diventare" tale ascoltatore, nel caso qualcuno fosse interessato, dal momento che il catalogo di musiche ascoltabili è quella che per antonomasia, soprattutto in Italia, si definisce "Grande musica" o "Cultura".

L'ascoltatore "Common practice" è un ascoltatore specializzato nel repertorio dei teatri lirici e sinfonici, chi diventa un ascoltatore "Common practice" ha "gratis" la comprensione dell'intero programma in cartellone di quella che è la "musica classica" per l'uomo della strada (una forzatura, è parte della musica classica).

L'ascoltatore Common practice sa "decodificare" tre secoli circa di musica classica da Claudio Monteverdi a Richard Strauss con vari epigoni nel Novecento (alcuni come per esempio Sostakovic inseririti nei programmi).

In soldoni, indipendentemente dalla direzione di ascolto, l'ascoltatore Common Practice è sensibile al linguaggio tonale della musica classica.  Se volete fare una prova, ascoltate per qualche giorno Monteverdi, Vivaldi e Bach, astenendovi da qualunque musica non classica e dal 900 in genere e vi accorgerete che tre secoli di musica buona vi verrà gratis.

Lo "stacco" fra "prima di Beethoven" e "dopo Beethoven" (orizzontale vs verticale) non lo sentirete.

Esiste però un problema "sociologico e psicologico" associato all'ascoltare musica del periodo Common Practice ed acquisire questa sensibilità. Siccome la qualità media è alta e la comprensione è immediata, come è immediato sentire repulsione verso gli altri generi (a parte probabilmente qualche cosa di jazz poco creativo o di musica leggera disimpegnata) e siccome fa parte di un passato "glorioso" (la "tradizione") si rischia di non venirne più fuori.

Tantissime persone iniziano a credere che è "la maniera giusta", la "verità" o qualcosa di "naturale", figlio di una armonia universale, "scientifico" e che tutta la musica che non venga "gratis" con Bach/Mozart/Beethoven non abbia valore.

Un trucco per diventare l'ascoltatore Common Practice è ascoltare per esempio Il cimento dell'armonia e dell'invenzione di Vivaldi, le Cello suites di Bach, l'Orfeo di Monteverdi, musica di Mozart a caso per qualche giorno. Oppure appunto iniziare ad ascoltare il programma lirico, sinfonico e pianistico di un qualunque teatro della vostra città.


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